QUESITO:

Mia moglie, vorrebbe aprire, senza pretese elevate, almeno per provarci, un sito web sul quale mettere in vendita, sia in Italia che all’estero, qualche oggetto artigianale, frutto del suo lavoro (monili, piccoli oggetti per la casa, ecc.) che realizza in economia, sulla tavola della cucina, proprio per dare una mano alle entrate familiari che risentono, fortemente, del blocco del mio lavoro. La domanda è: mia moglie è costretta ad aprire, per forza, la partita Iva, l’iscrizione alla camera di commercio, e a fare altri adempimenti fiscali e non, anche se dovesse incassare importi, inferiori ai 5.000 Euro nel corso di quest’anno? Esiste un limite massimo di introiti suoi personali, entro il quale NON deve aprire per forza la Partita Iva e in tal caso, ci sono tasse da pagare? Grazie anticipate per la risposta.
RISPOSTA:
Gentile Utente, no nel caso in cui gli introiti generati dall’attività di sua moglie siano inferiori a € 5.000,00 non è obbligata ad aprire una Partita Iva, ma basta l’emissione di ricevute occasionali. Qualora in futuro supererà tale soglia ci sono comunque dei regimi, come ad esempio il regime forfettario, che sono fortemente agevolati dal punto di vista fiscale.