Agevolazioni fiscali 2021 tutte cumulabili: beni strumentali ad alta convenienza fiscale. Bonus Investimenti al Sud, Bonus Investimenti Beni Industria 4.0, Bonus Attività di Ricerca e Sviluppo
Tre Agevolazioni fiscali 2021 e tutte cumulabili e quindi ad alta convenienza fiscale.
Con l’entrata in vigore della legge di bilancio 2021 – legge n. 178/2020 – è opportuno valutare e valorizzare il mix di agevolazioni.
La contestuale applicazione delle normative consente, infatti, di ottenere agevolazioni sino al 95% del costo dei beni strumentali.
Il contemporaneo rinnovo del bonus per gli investimenti nel Mezzogiorno (articolo 1, commi 171 e 172) e del credito d’imposta per gli investimenti (articolo 1, commi 1054-1058) trasforma gli investimenti operati nel 2021 nel Mezzogiorno in una opportunità da sfruttare.
Le due proroghe arrivano con l’articolo 1 della legge n. 178/2020, rispettivamente, con i commi 171-172 e 185-187.
Quindi vediamo nello specifico:
- Investimenti in beni strumentali per investimenti al sud
- Beni materiali Industria 4.0
- Beni immateriali Industria 4.0
- Investimenti industria 4.0
- Bonus per investimenti in attività di ricerca e sviluppo
Agevolazioni fiscali 2021: Investimenti in beni strumentali, Bonus Investimenti al Sud
Dunque è stata prorogata fino al 31 dicembre 2022 la disciplina del credito d’imposta in favore delle imprese che acquisiscono, anche tramite leasing, beni strumentali nuovi (macchinari, impianti e attrezzature varie).
Bonus Investimenti al Sud: a chi è rivolta?
Per riassumere i beni devono essere destinati a strutture produttive nelle “zone assistite” ubicate nelle regioni del Mezzogiorno.
Si tratta, nel dettaglio, di:
- Campania,
- Puglia,
- Calabria,
- Sicilia,
- Basilicata
- Sardegna
- Determinati comuni delle regioni Abruzzo e Molise.
La disposizione, introdotta dall’articolo 1, comma 98 e seguenti, della legge n. 208/2015, legge di bilancio 2016, con efficacia fino al 31 dicembre 2019, era già stata prolungata per un altro anno dalla legge di bilancio 2020 (articolo 1, comma 319, legge n. 160/2019).
Bonus Investimenti al Sud: In cosa consiste l’agevolazione
L’agevolazione consiste in un credito d’imposta spettante per l’acquisto di beni impiegabili ed impiegati come strumenti di produzione all’interno del processo produttivo aziendale.
In particolare la strumentalità va valutata in riferimento all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria.
Bonus Investimenti al Sud: a quanto ammonta l’agevolazione?
La misura massima consentita è del:
- 45% per le piccole imprese
- 35% per le medie imprese
- 25% per le grandi imprese
Bonus Investimenti al Sud: come indicare i beni in fattura
Le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere: “bene agevolabile ai sensi dell’articolo 1, comma 98 e seguenti, della legge n. 208/2015 prorogata dalla legge 160/2019 e dalla Legge 178/2020”
Agevolazioni fiscali 2021:Beni materiali Industria 4.0
Agevolazione fiscale riservata ai beni materiali compresi nell’allegato A annesso alla legge di bilancio 2017,
Quindi beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0.
Beni materiali Industria 4.0: a quanto ammonta il credito di imposta?
Come agevolazione fiscale 2021 è previsto un credito d’imposta nelle seguenti misure:
Investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021
- 50% del costo di acquisizione, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 30% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni
- 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino a 20 milioni
La scadenza è prorogata fino al 30 giugno 2022 se entro il 31 dicembre 2021 l’ordine è stato accettato dal venditore ed è stato pagato almeno il 20% del prezzo.
Investimenti effettuati dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2022
- 40% del costo di acquisizione, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 20% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni
- 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino a 20 milioni.
La scadenza è prorogata fino al 30 giugno 2023, se entro il 31 dicembre 2022 l’ordine è stato accettato dal venditore ed è stato pagato almeno il 20% del prezzo.
Agevolazioni fiscali 2021: Beni immateriali Industria 4.0
Agevolazione fiscale riservata ai beni ricompresi nell’allegato B annesso alla legge di bilancio 2017 (come integrato dalla legge di bilancio 2018).
In particolare quelli immateriali.
Ad esempio software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni.
Questi beni devono essere connessi a investimenti in beni materiali “Industria 4.0”.
Beni immateriali Industria 4.0: quando devono essere effettuati gli investimenti? e a quanto ammonta l’agevolazione?
Non c’è distinzione temporale:
In relazione agli investimenti effettuati nel corso di tutto il periodo agevolato, dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, il credito d’imposta è pari al 20% del costo.
L’agevolazione fiscale è calcolata su un importo massimo di 1 milione di euro.
Sono agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.
La scadenza è prorogata fino al 30 giugno 2023, se entro il 31 dicembre 2022 l’ordine è stato accettato dal venditore ed è stato pagato almeno il 20% del prezzo.
Beni immateriali Industria 4.0: come indicare gli investimenti in fattura?
Le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere: “bene agevolabile ai sensi dell’articolo 1, commi da 1054 a 1058, Legge 178/2020
Investimenti industria 4.0: come utilizzare il bonus e sue caratteristiche
Il nuovo credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24 (articolo 17, Dlgs n. 241/1997.
Il bonus industria 4.0 è utilizzabile in tre quote annuali di pari importo.
L’eccezione è costituita dagli investimenti in beni “ordinari” effettuati nel periodo compreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 dicembre 2021 da soggetti con volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro.
Questi ultimi possono sfruttare il bonus in un’unica soluzione.
Investimenti industria 4.0: quando spendere il credito di imposta?
Il credito di imposta per investimenti industria 4.0 è utilizzabile a decorrere dall’anno di entrata in funzione dei beni per gli investimenti in beni “ordinari”.
Al contrario a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione dei beni per gli investimenti in beni materiali e immateriali Industria 4.0.
Se l’interconnessione dei beni avviene in un periodo d’imposta successivo a quello della loro entrata in funzione, si può iniziare a fruire del credito per la parte spettante in relazione ai beni “ordinari”.
Investimenti industria 4.0: caratteristiche del bonus
Il bonus non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile Irap.
Non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi (articolo 61 e articolo 109, comma 5, Tuir).
In particolare il bonus investimenti industria 4.0 è cumulabile con altre agevolazioni riguardanti i medesimi costi.
Tuttavia il cumulo non deve comportare il superamento del costo sostenuto.
Deve essere comunicato al ministero dello Sviluppo economico, per ciascun periodo d’imposta agevolabile, tramite apposito modello, che sarà approvato dallo stesso Mise.
Bonus per investimenti in attività di ricerca e sviluppo: arriva la proroga
Due anni in più (2021 e 2022) anche per il credito d’imposta spettante alle imprese che operano nelle regioni :
- Abruzzo,
- Basilicata,
- Calabria,
- Campania,
- Molise,
- Puglia,
- Sardegna
- Sicilia
Il bonus è riservato agli investimenti in attività di ricerca e sviluppo (inclusi i progetti in materia di Covid-19) direttamente afferenti a strutture produttive ubicate in quelle regioni.
Bonus per investimenti in attività di ricerca e sviluppo: a quanto ammonta il bonus?
La legge di bilancio 2021 interviene allo scopo di incentivare più efficacemente l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo (anche in ambito Covid-19) delle imprese del Mezzogiorno.
Pertanto, pure nel biennio 2021-2022, il credito d’imposta per gli investimenti in R&S spetterà loro nelle misure potenziate dal decreto “Rilancio” per il 2020:
- 25% per le grandi imprese, che occupano almeno 250 persone e il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro
- 35% per le medie imprese, che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro
- 45% per le piccole imprese, che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.
Bonus per investimenti in attività di ricerca e sviluppo: gli adempimenti da fare
Chi fruisce del credito d’imposta e non vuole subirne la revoca deve conservare la documentazione idonea a dimostrare il sostenimento della spesa e la corretta determinazione dei costi.
A tal fine:
- le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni devono contenere l’espresso riferimento alle norme agevolative
- per i beni Industria 4.0, va prodotta una perizia asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale o un attestato di conformità rilasciato da un ente accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui agli allegati A e B annessi alla legge n. 232/2016 e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura (per i beni di costo unitario non superiore a 300mila euro, basta una dichiarazione resa dal legale rappresentante).
Agevolazioni fiscali 2021: contatti per ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni Tel. 0832 398661- 0832 498863 mail: info@studiomonticchio.it
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