Bonus centri storici: fissata al 14 gennaio la scadenza per ottenere il bonus da 150.000 euro
Il Decreto agosto prevede il Bonus centri storici è un contributo a fondo perduto erogato dall’Agenzia delle Entrate.
Il contributo è destinato agli esercenti di attività di impresa di vendita di beni o servizi al pubblico che operano nei centri storici di determinate città italiane.
Questo contributo è un aiuto dato alle imprese operanti nelle città italiane che più godono dei flussi turistici esteri.
- Che cos’è?
- Quali sono i requisiti da avere per accedere al bonus?
- Quali sono le città che possono godere del bonus?
- Come si calcola il contributo?
- Qual è l’importo massimo del contributo?
- Quali sono le scadenze per l’invio della domanda?
- Come si presenta la domanda?
Vediamo tutto quello che c’è da sapere sul nuovo bonus dell’Agenzia delle Entrate.
Cos’è il bonus centri storici?
Il Covid-19 ha, per ovvie ragioni, segnato significativamente tutte le attività che traggono vantaggio dal flusso turistico nei centri storici italiani.
Pertanto l’Agenzia delle Entrate, come stabilito dal Decreto agosto, corrisponderà una somma di denaro agli esercenti attività di impresa di vendita di beni o servizi al pubblico che operano nelle zone A di determinate città.
Le imprese che presenteranno l’istanza per ottenere il bonus centri storici dovranno possedere particolari requisiti.
Ma quali sono i requisiti da possedere per ottenere il contributo centri storici?
In primo luogo per poter presentare l’istanza per accedere al bonus la partita iva deve essere attiva al 30 giugno 2020 ed ancora attiva alla data di presentazione dell’istanza.
Inoltre si deve essere in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:
- Avere nel mese di giugno 2020 un ammontare del fatturato o dei corrispettivi inferiore ai due terzi di quello del mese di giugno 2019.
- Aver iniziato l’attività in almeno uno degli esercizi ubicati nelle zone A o equipollenti dei comuni interessati a partire dall’ 1 luglio 2019.
Infine l’attività deve essere svolta nelle zone A (ovvero il centro storico) o equipollenti di:
- capoluoghi di provincia che hanno registrato la presenza di turisti stranieri in misura tre volte superiore ai residenti
- città metropolitane che hanno registrato presenza di turisti stranieri in misura almeno pari ai residenti.
Contributi centri storici: quali sono i comuni interessati?
Come riportato dall’articolo 59 del Decreto-legge del 14/08/2020 n 104 il bonus è riservato alla imprese operanti in determinati comuni italiani.
In particolare l’attività deve essere svolta nelle zone A o equipollenti dei comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana.
Inoltre in base alle ultime rilevazioni rese disponibili, i comuni devono aver registrato presenze turistiche di cittadini residenti in paesi esteri:
- per i comuni capoluogo di provincia, in numero almeno tre volte superiore a quello dei residenti negli stessi comuni,
- per i comuni capoluogo di città metropolitana, in numero pari o superiore a quello dei residenti negli stessi comuni.
Quindi l’Agenzia delle Entrate ha reso nota la lista dei comuni che rispettano questi requisiti.
Lista comuni interessati
- Venezia
- Pisa
- Verbania
- Firenze
- Rimini
- Siena
- Roma
- Como
- Verona
- Milano
- Urbino
- Bologna
- La Spezia
- Ravenna
- Bolzano
- Bergamo
- Lucca
- Matera
- Padova
- Agrigento
- Siracusa
- Ragusa
- Napoli
- Cagliari
- Catania
- Genova
- Palermo
- Torino
- Bari
Pertanto questi sono i comuni italiani che rispettano i requisiti richiesti dall’articolo 59.
Come si calcola?
In primo luogo per il contributo centri storici sono previste tre fasce di fatturato 2019:
- Ricavi e compensi nell’anno 2019 inferiori a 400.000 euro
- Ricavi e compensi nell’anno 2019 compresi tra 400.000 euro ed 1.000.000 di euro
- Infine ricavi e compensi nell’anno 2019 maggiori di 1.000.000 di euro
Inoltre a tali fasce è assegnata una percentuale, rispettivamente, del 15,10 e 5 per cento.
Pertanto ad ogni impresa richiedente spetterà la percentuale della rispettiva fascia di fatturato.
Infine bisognerà applicare la percentuale spettante alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi di giugno 2020 e quello di giugno 2019.
Certamente è importante sapere che nel caso in cui l’azienda disponga di più esercizi che rispettino i requisiti occorrerà riportarli separatamente.
Il contributo in ogni caso sarà la somma di tutti i contributi spettanti agli esercizi di cui dispone l’azienda.
Qual è l’importo massimo del contributo?
In primo luogo il bonus è riconosciuto per un importo minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
L’importo massimo del bonus centri storici è di 150.000 euro. Qualora l’importo spettante sia maggiore verrà corrisposto comunque l’importo di 150.000 euro.
Quali sono le scadenze per l’invio della domanda?
Il nuovo contributo dell’Agenzia delle Entrate può essere richiesto nell’apposita sezione dell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” a partire dal 18 novembre e non oltre il 14 gennaio 2021
Bonus centri storici: come presentare la domanda?
Come detto precedentemente l’istanza per il ricevere il contributo deve essere presentate tramite il portale “Fatture e Corrispettivi“.
Per inviare la domanda basterà fornire correttamente le informazioni richieste. In particolare sono richiesti:
- Il codice fiscale del richiedente o del legale rappresentante per soggetti diversi da persone fisiche,
- I dati relativi ai requisiti richiesti,
- La soglia di fatturato di appartenenza,
- L’ammontare del fatturato di giungo 2020 e giugno 2019
- L’Iban del conto corrente bancario o postale intestato o cointestato al soggetto richiedente il contributo
- La firma e la data di sottoscrizione dell’istanza
- Il codice fiscale dell’eventuale soggetto incaricato della trasmissione telematica dell’istanza.